“Da San Martino vedi tutta quanta la città” cantava Pino Daniele. Ed è vero. Dal belvedere di San Martino una distesa di colori colpisce l'occhio dei napoletani che lo scelgono come punto di vista privilegiato sull'intero golfo. Tra i toni di rosso, verde e giallo di un sereno tardo pomeriggio estivo, si staglia il celeste del mare. Alle spalle del panorama, la Certosa di San Martino — luogo che riecheggia di silenzio e segreti, il protettore architettonico del quartiere collinare.
La Certosa fu costruita nel 1325 da Carlo, duca di Calabria, primogenito di Roberto d’Angiò, ma della costruzione originaria gotica oggi rimangono solo le fondamenta. La Certosa fu poi completamente rimaneggiata e trasformata a partire dalla fine del ’500 e per tutto il corso del ’600: oggi si presenta con una forte tipizzazione di stampo barocco.
Oggi la Certosa, trasformata nel XX secolo in un museo, ospita una strabiliante sezione dedicata all’arte presepiale, insieme a una pinacoteca e a una sezione navale e a una sezione dedicata al Teatro Partenopeo. Il museo della certosa è fondamentale se si vuole capire appieno la storia della città e, soprattutto, se si vuole comprendere come è mutata nel tempo. All’interno della certosa infatti sono conservati numerosi dipinti e manufatti che raccontano la storia di Napoli dal Quattrocento all’Ottocento.
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