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N.98 - Partenopena




Una rappresentazione cruda e potente della città e dei suoi contrasti, una visione critica che fonde simboli della tradizione con elementi di degrado, ribellione e resistenza.


Partenope, l’antica sirena simbolo della città, è qui ritratta con un passamontagna, un’immagine di protesta che richiama l’anonimato di chi lotta per cause ideali, simboleggiando la popolazione napoletana che resiste all’immagine stereotipata e corrotta di Napoli.


Con la bandiera della squadra del Napoli in mano, Partenope diventa un’icona della passione viscerale e dell’orgoglio identitario, ma il passamontagna evoca anche un senso di ribellione popolare, come a voler rappresentare i cittadini invisibili che si oppongono ai pregiudizi e alle difficoltà che divorano la città.


La posizione di Partenope richiama La Libertà che guida il popolo di Delacroix, riproponendo il simbolo classico di insurrezione e giustizia. Napoli è così raffigurata come una città che, nonostante le ferite e le ingiustizie, cerca sempre di liberarsi dai pesi e dagli stereotipi che la opprimono.


Tutt’intorno a lei, i simboli della cultura napoletana si trovano disseminati come scarti degradati: oggetti della tradizione, ormai logori e marci, richiamano la bellezza consumata dalla negligenza e dagli stereotipi. L’illustrazione diventa così un vero e proprio collage visivo di simboli corrotti, una discarica che parla di cultura abbandonata e sfruttata. Questa iconografia mette in luce l’amore per Napoli ma anche il disincanto di fronte a una realtà complessa, in cui simboli di ricchezza culturale si intrecciano con segni di degrado, quasi come se fossero testimonianze di una bellezza consumata.


L’opera, promossa dal collettivo Napoli Tortura, lancia un messaggio di ribellione contro gli stereotipi: la città non è solo immagine e folklore, ma una realtà pulsante e viva che si oppone a un destino di abbandono.


Partenope stessa, qui ritratta con elementi che evocano sia identità che protesta, simboleggia lo spirito napoletano indomabile, pronto a insorgere contro un'immagine costruita e spesso distorta.


Il progetto è un grido insurrezionale che tenta di rovesciare la narrazione negativa e stereotipata, sottolineando che Napoli è ancora viva e che i suoi abitanti sono pronti a riappropriarsi della loro città, lottando contro la deriva verso cui sembra essere spinta.



Federica Ferraro





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